Riprendo qui un post che avevo scritto tempo fa in una delle nostre pagine faceboook per parlare della famiglia.
Come dice Jodorowsky la famiglia può essere un tranello o un tesoro, in conseguenza a come noi scegliamo di guardare ad essa.
Ciascun individuo è allo stesso tempo frutto del “sistema famiglia” e seme di nuova vita.
Questo significa che ognuno di noi ha in sé il potenziale di essere PIU' di ciò che è già stato, e di portare evoluzione, guarigione, comprensione, accettazione non soltanto nella propria vita e a beneficio di se stesso, bensì anche nel corpo energetico dell'intera famiglia di cui fa parte, sia verso il passato che verso il futuro.
Certo, tentazione, anche energetica, è di perpetuare fedelmente le disarmonie dell’albero genealogico, come radice di una matrice manifestativa “difettosa”, sia che esse provengano da informazione conscia, cioè oralmente tramandata, sia quando questa informazione permane a livello di scelte, azioni e reazioni, anche senza che il nucleo informativo originario sia stato tramandato.
Così a volte ci troviamo ad agire secondo impulsi “assurdi”, “controproducenti”, “dolorosi” o “dannosi” e pensiamo di subire un destino avverso, ma in realtà rispondiamo per fedeltà inconscia ad una trama nota perpetuata attraverso le memorie cellulari dai genitori ai figli.
Siamo “portatori sani” di libero arbitrio ma allo stesso tempo assolutamente privi di libero arbitrio fintanto che non riusciamo a svincolare la nostra Essenza e il suo nucleo originario dai copioni passati individuali e familiari, tendenzialmente incrociati gli uni con gli altri in una trama a dir poco perfetta e non meno affascinante.
Sono gli “ultimi” ad avere sulle spalle il peso e allo stesso tempo il sollievo della possibilità di rottura dello schema, come in un gioco sacro dove in realtà “tana libera tutti.”
Così i più giovani della stirpe hanno sempre il potenziale del liberatore, ma la vera liberazione non avviene mai per fuga o ribellione, né tanto meno seguendo con cieca aderenza e rassegnazione la storia già vissuta; bensì essa di realizza come traguardo possibile solo nel momento in cui la consapevolezza illumina il meccanismo originario che può allora essere sganciato, rilasciando energia in flusso.
Tutte le volte che un movimento interrotto viene ripristinato attraverso la presa di contatto con il nucleo emotivo del trauma originario e la sua espressione, allora il frutto è nuova libertà e lo svincolo di un potenziale di risposta alla vita fino a quel momento rimasto vincolato nel circuito chiuso della ripetizione.
È scoprire che cosa stiamo agendo a partire dalle emozioni e dalla memoria trattenuta nel corpo che ci permette di fare emergere da noi il nucleo potenziale del nostro Vero Io per rinascere manifestatori di un nuovo corso della storia.
Onorare la famiglia non è seguirne ciecamente il copione, ma sviluppare ogni volta la propria personale trama migliorativa.
Se vuoi e ti fa piacere puoi fare l'esercizio che ti suggeriamo, al termine del quale puoi anche raggiungerci per un confronto scrivendoci via mail a info@coachingalchemico.it o via social.
Trova uno spazio e un tempo per te nei quali non verrai disturbato.
Prendi dei fogli e una penna.
Su un foglio scrivi -papà- e sull'altro -mamma-.
Prendi il primo foglio ed esprimi l'intento di collegarti al ramo familiare di tuo padre.
Porta attenzione consapevole al tuo corpo e al tuo spazio personale.
Ascolta, osserva e respira mentre presti ascolto e ti dedichi all'osservazione di ciò che emerge.
Scrivi tutte le parole che ti salgono spontaneamente alla mente, oppure realizza un disegno che rappresenta ciò che ti arriva.
Quando avrai finito osserva il disegno o focalizza una parola o frase alla volta e ripeti:
Rilascio ogni attaccamento emotivo a questo (disegno oppure alla parola o frase scritta) e tutto ciò che rappresenta per me.
Osserva come cambiano le tue percezioni e i tuoi pensieri.
Dopo qualche tempo o anche nei giorni successivi fai lo stesso esercizio con il ramo familiare della mamma.
Contattaci per farci sapere come è andata la pratica.
Virna
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