EFT con i bambini

EFT con i bambini

Aiutare i nostri figli, anche molto piccoli, ad accogliere, comprendere e trasformare le loro emozioni può aiutarli a diventare adulti più felici.

E degli adulti più felici possono certamente creare un Mondo Migliore.

Per ottenere questo risultato ambizioso, insegnare ai bambini che le emozioni non sono nemiche, e che ogni sfida può essere un passaggio di crescita da affrontare con coraggio, può venirci in aiuto EFT.

EFT è infatti una tecnica così semplice che possono apprenderla agevolmente anche i bambini.

Soprattutto, EFT e il picchiettamento possono diventare un gioco, un rito della buona notte, una attività quotidiana che viene in aiuto ai nostri bambini tutto le volte che possono averne bisogno, per le piccole e grandi emozioni di tutti i giorni, ma anche per sfide più grandi.

Per prima cosa è possibile mostrare ai bambini come stimolare i punti, con il tapping, o se lo preferiscono con un massaggio.

Se il tuo bambino è molto piccolo puoi essere tu stessa a stimolare i punti del suo sistema energetico con un massaggio, creando contatto, intima connessione, e rendendo naturale la sua conoscenza dei punti da stimolare.

Se il bambino è più grande puoi giocare con lui, facendogli da specchio, stimolando i punti su te stesso e invitandolo ad imitarti e ascoltare cosa evoca in lui la stimolazione, ma puoi anche spiegargli che questo picchiettamento o massaggio lo può aiutare ad aumentare il suo livello di benessere, e se ci sono emozioni che prova che sono particolarmente forti, può aiutarlo a scioglierle e superarle.

Talvolta però anche il bambino molto piccolo può vivere un disagio, un malessere, uno stato emotivo fastidioso e non riuscire ad esprimerlo.

Per esempio può trovarsi ad affrontare uno stato emotivo indesiderato a seguito dell'arrivo di un fratellino, che scatena in lui gelosia; oppure perchè mamma e papà possono essere molto presi dal lavoro e lui rimanere molte ore lontano; può avere litigato con altri bambini; o può avere subito una perdita, di un oggetto a lui caro, di un cucciolo, o anche per il distacco da qualche persona importante, avvenuta per i più svariati motivi.

Ma non è detto che il bambino sappia come esprimersi, come verbalizzare quello che prova, come dar voce a pensieri e emozioni, al suo dolore, che può essere più lieve o maggiormente intenso a seconda del vissuto che sta affrontando.

Allora non serve forzare il bambino a parlare.

Puoi guidarlo a stimolare i punti senza dire nulla, lasciando che il suo sistema risponda come è meglio per lui.

O puoi suggerigli di esprimersi attraverso il disegno.

Potresti chiedergli se è d'accordo a fare un disegno che rappresenti il momento che sta vivendo, senza aggiungere altro, senza dare le tue interpretazioni, e lasciandolo libero di mettere sul foglio ciò che risuona di più con lui e il suo sentire del momento.

Ricorda, qualunque cosa il bambino disegna va bene.

Quando ha finito puoi suggerirgli di picchiettare guardando il disegno.

O puoi offrirgli una frase da ripetere insieme al tapping, che potrebbe essergli utile.

Puoi offrirgli una frase così:

Anche se c'è questo disegno sono un bambino/ una bambina, meraviglioso/a.

Se il bambino è propenso al dialogo e si esprime verbalmente con facilità puoi anche chiedergli di raccontarti cosa sta pensando o provando rispetto al situazione presente, alla giornata, a qualcosa che è successo a scuola, in famiglia o con gli amichetti.

Sii molto disponibile ad ascoltare, magari iniziando la stimolazione dei punti e chiedendogli di imitarti, puoi domandare:

Che cosa è successo?

E cosa ne pensi?

E tu come ti senti?

Ricorda, non servono grandi sforzi, basta semplicemente la tua presenza amorevole, per accompagnarlo mentre impara ad ascoltarsi e a seguire semplicemente il flusso.

Se non conosci bene il tapping, prima di cimentarti nel provarlo con i tuoi cuccioli, scarica e leggi pure il nostro e-book per neofiti, e fai pratica su di te.

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